Una delle prime cose da capire prima di avviare un'attività è il tuo pubblico di riferimento, in particolare le sue potenzialità di spesa e le difficoltà che affronta.
Sebbene ci sia stata una ripresa dopo il biennio impattato del COVID fra il 2020 e il 2022, i consumi delle famiglie italiane nel periodo 2023-prima metà del 2025 restano comunque ridotti. Infatti, un comunicato stampa ISTAT del 2024 ha registrato una spesa mensile aumentata del +4,3% rispetto al 2022, ma con una riduzione reale dell’1,5% a causa dell’inflazione. La spesa equivalente diminuisce anch’essa, sia per le famiglie più abbienti (-1,7%) che per quelle meno abbienti (-1,6%). Nonostante questi dati, nel 2024 si è registrato un aumento del 3,8% per la spesa di beni di largo consumo e di prodotti tecnologici e durevoli.
Ma cosa si intende per famiglia? E cosa impatta le scelte di spesa di una famiglia italiana? Ecco una breve analisi.
Tipi di famiglie
Il diritto italiano e la sociologia distinguono le famiglie in 5 tipi principali:
- Famiglia unipersonale: una famiglia formata da una sola persona;
- Famiglia nucleare: una famiglia formata da una sola unità coniugale, che sia eterosessuale o omosessuale, come decretato dalla L.76/2016, con o senza figli;
- Famiglia estesa: una famiglia formata da una sola unità coniugale e uno o più parenti conviventi;
- Famiglia multipla: una famiglia formata da due o più unità coniugali;
- Famiglia senza struttura coniugale: una famiglia priva di un’unità coniugale, ovvero persone che convivono o sono unite civilmente.
Famiglia unipersonale
Secondo i dati ISTAT, il tipo di famiglia più comune in Italia è quella unipersonale (o uninucleare), ovvero nuclei familiari formati da una sola persona, che nel 2022 rappresentavano il 37,4% del totale delle famiglie. Questo fenomeno è sempre più in crescita rispetto al censimento fatto nel 2011, e quindi possono rappresentare una nicchia di mercato interessante per chi vuole iniziare un’attività.
Famiglia nucleare
Una famiglia nucleare consiste in due coniugi (genitori) sposati e conviventi con uno o più figli a carico. Questo tipo di famiglie sono fra quelle che tendono a spendere di più, anche se negli ultimi anni le spese sono state principalmente per la sopravvivenza, rinunciando ad alcuni acquisti necessari, uscite e vacanze, e assistenza casalinga, che si tratti di babysitter, sevizi di pulizia o badanti. Sebbene possano sembrare dati scoraggianti, un modo per venire incontro ai problemi economici delle famiglie potrebbe essere quello di permettere di rateizzare i pagamenti tramite PayPal o Klarna al memento del checkout.
Famiglia estesa
Una famiglia estesa comprende due coniugi conviventi, con o senza figli, e con uno o più parenti conviventi.
Questo è stato il modello di famiglia più comune in Italia fino a qualche anno fa, ma ora questo tipo di famiglia si potrebbe definire “forzato” dalle necessità economiche del nucleo, magari perché c’è una persona anziana che ha bisogno di assistenza ma non se lo può permettere in autonomia, oppure ci sono figli piccoli a cui bisogna che qualcuno badi senza dover spendere in babysitter.
Spesa media mensile delle famiglie italiane
Ora che abbiamo visto i principali tipi di famiglie in Italia, con quelle uninucleari in testa, vediamo un po’ la loro spesa media negli ultimi anni post-COVID.
Il periodo della pandemia ha sicuramente segnato le famiglie e il paese, portando a un picco d’inflazione nel biennio 2022-2023. Secondo un rapporto ISTAT, nel 2023 le famiglie composte da giovani destinavano il 38,4% dei propri guadagni ai bisogni primari. Nel 2025, una famiglia composta da tre persone spende in media 3280 € al mese, di cui più di un terzo della spesa viene destinata alla casa (circa il 35%), il 20% all’alimentazione e circa il 15% alle utenze. I costi affrontati dalle famiglie uninucleari, ovvero i single, si aggirano intono ai 2250 €, con percentuali quasi invariate sulla destinazione delle spese, ma dovendo affrontare da soli queste spese, le rinunce possono essere più alte. Per questo motivo, il 29,2% si trova costretto a ricorrere alla propria famiglia di origine, visto che solo il 23,8% degli italiani riesce a mettere via dei risparmi, per poi trovarsi a dover attingere da essi per arrivare a fine mese - un problema che affligge il 60% delle famiglie italiane.
Ecco uno schema della spesa media mensile delle famiglie italiane nel triennio 2022-2025.
Anno | Spesa media italiana mensile | % Cambiamento annuale rispetto anno precedente | % inflazione |
---|---|---|---|
2022 | 2.625 € | +5,7% | 8,1% |
2023 | 2.738 € | +4,3% | 1,5% |
2024 | 2.128 € | +3,9% | 1,3% |
2025 | N/A* | N/A* | 1,9% |
*questi dati verranno forniti dall’ISTAT entro inizio 2026
Spesa media dei consumatori: le cinque spese principali
Partendo da uno stipendio medio di 22.400 € annui, le famiglie italiane spendono circa il 43% del proprio guadagno sulle spese fondamentali, che riassumiamo in questa tabella:
Categoria di spesa dei consumatori | Spesa media annua* (*può variare in base alla città/regione) |
Percentuale sul totale |
---|---|---|
Casa, utenze e carburanti | 15.500 € | 32% |
Alimentari e bevande analcoliche | 4.700 € | 17,0% |
Trasporti | 5.000 € | 18,0% |
Tempo libero | 1.560 € | 7% |
Servizi sanitari e salute | 1.000 € | 3,7% |
Le abitudini di spesa delle famiglie italiane possono essere scoraggianti per chi vuole iniziare un’attività o lanciarsi nel mercato italiano, ma con un po’ di creatività a uno studio del mercato si potrebbe venire incontro alle necessità della popolazione, anche in modo redditizio.
4 attività da aprire per attirare la clientela italiana
Benché i trend del mercato italiano possano sembrare scoraggianti, ci sono dei settori che riescono sempre a fiorire. Ecco quattro idee:
- Ristorazione
- Negozi di seconda mano o vintage
- Servizi di estetica, cosmetica e benessere
- Attività incentrate sulla sostenibilità
Ristorazione

La ristorazione resta il settore vincente nel Belpaese che, nonostante la crisi economica e le difficoltà da affrontare, investe sempre in uno dei suoi beni più famosi: il cibo.
Avviare un’attività di ristorazione, che sia una pizzeria o un’attività di cibo locale, è sempre un’idea redditizia. Potresti anche avviare un servizio di vendita di alimenti online, specializzandoti in un determinato ingrediente, come La Bottega del Tartufo, o in una cucina specifica, come ad esempio Food in Sicily, che si specializza in prelibatezze siciliane.
Stando al report del 2025 della Federazione Italiana Pubblici Servizi, “il valore aggiunto dei servizi di ristorazione viene stimato nel 2024 in 59,3 miliardi di euro a prezzi correnti.”
Negozi di seconda mano o vintage

Un altro settore sempre più in crescita in Italia è quello dell’usato, seconda mano o vintage.
Se vuoi aprire un negozio dell’usato, nel 2024 il mercato dell’usato rappresentava l’1,3% del PIL nazionale, diventando un settore molto redditizio con un’attenzione particolare sulla sostenibilità, con un fatturato che si aggirava sui 26 miliardi di euro nel 2023, fra negozi fisici, app di rivendita di vestiti “pre-loved” e mercatini locali.
Servizi di estetica, cosmetica e benessere
Secondo il rapporto del 2024 dell’Associazione Nazionale Imprese Cosmetiche, nel 2023, il mercato della cosmetica ha registrato un fatturato di 12.530 milioni di euro, con una crescita prevista entro il 2025 di oltre 14.400 milioni di euro, diventando una nicchia di mercato abbastanza redditizia.
Basti pensare a ClioMakeUp, fondata nel 2008 come canale beauty di YouTube e ora azienda solida con oltre 3 milioni di euro di fatturato.
Vendere cosmetici online o creare la tua linea di cosmetica può essere una sfida eccitante nel mercato italiano.
Altre idee includono SPA e centri benessere, che generano un fatturato di 2,8 miliardi di euro.
Attività incentrate sulla sostenibilità
Vista l’attenzione alla sostenibilità delle generazioni più o meno giovani, come Gen Z e Millennials, avviare un’attività incentrata sulla sostenibilità può essere un’ottima opportunità di business.
Che si tratti di recupero di materiali di scarto per dargli nuova vita, come nel caso di Perpetua, o di utilizzare materiali provenienti da fonti sostenibili per creare un prodotto, come nel caso di Davines, il mercato della sostenibilità comprende una vasta gamma di prodotti e servizi che possono essere redditizi.
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Conclusioni su quanto spende una famiglia italiana in media
Insomma, le famiglie italiane stanno affrontando un periodo difficile, ma se tu volessi aprire un’attività per venire incontro ai loro bisogni, potresti considerare l’idea di offrire pagamenti tramite gateway di pagamento che consentono di rateizzare i pagamenti, come PayPal o Klarna, o di offrire l’opzione “buy now-pay later”, un sistema di pagamento che consente di acquistare degli articoli subito e di pagarli in seguito entro un periodo di tempo prestabilito.
Quanto spende in media una famiglia in Italia: domande frequenti
Quanto spende in media una famiglia in Italia?
Anche se una risposta definitiva è difficile da dare, visto il periodo storico ed economico, una famiglia italiana spende, in media, 32.856 € all’anno.
In cosa spendono i propri soldi gli italiani?
Le principali spese si possono dividere in cinque categorie:
- Casa, utenze e carburanti
- Alimentari e bevande analcoliche
- Trasporti
- Tempo libero
- Servizi sanitari e salute
Quanto spende in media una famiglia italiana al mese rispetto a un single nel 2025?
Nel 2025, una famiglia composta da tre persone spende in media 3280 € al mese, mentre i costi affrontati dalle famiglie uninucleari, ovvero i single, si aggirano intono ai 2250 €.