Con l'evolversi del commercio B2B, la tradizionale divisione tra commercio tra aziende e quello rivolto ai consumatori si sta rapidamente assottigliando.
Con i millennial che ora rappresentano il 73% degli acquirenti B2B in Italia, i consumatori si aspettano esperienze moderne e senza intoppi.
Eppure molti commercianti si trovano alle prese con piattaforme obsolete, goffe e poco intuitive, mentre i processi manuali e una tecnologia poco fluida limitano le opportunità di crescita.
In questo articolo scopriremo come sta cambiando il commercio B2B, vedremo insieme perché la tradizionale divisione tra B2B e B2C potrebbe essere più artificiale di quanto si pensi e quali sono gli elementi necessari per avere successo in entrambi i mercati.
Cos'è l'ecommerce B2B?
L'ecommerce B2B (business-to-business) si verifica quando le aziende vendono prodotti o servizi direttamente ad altre aziende tramite piattaforme online. Tra le aziende B2B ci sono grossisti, produttori e distributori che vendono a commercianti al dettaglio o ad altre aziende.
I brand che utilizzano il B2B su Shopify registrano un aumento della frequenza di riordino fino a 3,2 volte rispetto agli ordini DTC, a dimostrazione del volume e della frequenza più elevati tipici delle transazioni B2B.
Cos'è l'ecommerce B2C?
Si può parlare di ecommerce B2C (business-to-consumer) quando le aziende vendono prodotti o servizi direttamente ai singoli consumatori tramite canali online. Questo include siti web di vendita al dettaglio, app mobili e social commerce in cui il cliente finale è una persona che acquista per sé o per fare un regalo. Nel complesso il B2C è più semplice e incentrato sugli acquisti individuali.
Qual è la differenza tra ecommerce B2B e B2C?
L'ecommerce B2B si differenzia dal B2C nei seguenti aspetti:
- Ampiezza del pubblico
- Prezzi medi (e negoziabili)
- Maggiore numero di persone coinvolte nel processo decisionale
- Pressione per produrre ROI
- Messaggistica dell'ecommerce
- Opzioni di pagamento
- Fidelizzazione e ordini ripetuti
- Marketing
1. Ampiezza del pubblico
Una delle principali differenze tra B2C e B2B è la dimensione del loro pubblico di riferimento. I marchi B2C spesso cercano di raggiungere un ampio gruppo di persone: appassionati di sport, mamme attente al fitness, millennial appassionati di musica o bambini in generale.
Si tratta di gruppi demografici e psicografici ampi che richiedono ciascuno la propria customer journey map.
“La differenza più grande tra B2B e B2C è il tuo pubblico target e la dimensione di quel pubblico”, afferma Brad Hall, co-fondatore e CEO di SONU Sleep. “Per esempio, il B2C è più attraente per le masse e per un pubblico demograficamente più ampio con gusti, preferenze e abitudini d'acquisto diversi. Al contrario, il B2B si rivolge a un pubblico più ristretto che solitamente condivide un obiettivo comune, e quindi richiede strategie di vendita e marketing più personalizzate. Tuttavia, il vantaggio del B2C è che ci sono molte più opportunità da catturare, e dove uno non riesce, sarà qualcun altro a farlo”.
Il pubblico dell'ecommerce B2B è molto più ristretto. Di solito c'è un numero definito di acquirenti, con un profilo piuttosto chiaro. Ad esempio, un marchio B2B potrebbe mirare solo ai proprietari di agenzie pubblicitarie o ai responsabili finanziari di startup tecnologiche.
Si potrebbe pensare che questo limiti il potenziale delle vendite online B2B, ma in realtà è l'opposto. Nel 2024 le vendite nel settore B2C in Italia hanno raggiunto i 58,8 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente.
2. Prezzi medi (e negoziabili)
Poiché è probabile che stia vendendo prodotti a un prezzo più basso, un’azienda ecommerce B2C potrebbe dover vendere a centinaia di migliaia di persone per realizzare il suo primo milione di vendite. Nell'ecommerce B2B è comune che i marchi abbiano poche centinaia di clienti ma generino comunque milioni (a volte miliardi) di euro di fatturato.
Il valore medio degli ordini è uno dei motivi per cui il B2B sta decollando. La fondatrice Maria Boustead afferma che sul sito B2C di Po Campo “la maggior parte delle persone acquista solo una o due cose. Sul B2B i rivenditori ordinano 15-25 articoli alla volta”.
Naturalmente ci sono sempre delle eccezioni: beni B2B che costano solo 20 euro e beni B2C con un prezzo di 15.000 euro. Ma nella maggior parte dei settori gli acquisti di ecommerce B2B sono molto più costosi.
Gli acquisti di ecommerce B2B sono inoltre negoziabili, mentre i clienti B2C pagano il prezzo indicato sul tuo sito web (a meno che tu non stia facendo una promozione). I clienti aziendali utilizzano ordini di grande valore come leva per negoziare. I grossisti ottengono sconti per volume. Più comprano, meno costerà ogni singolo pezzo.
I clienti B2B rappresentano una grande percentuale delle nostre entrate, quindi acquisendo un cliente B2B in realtà generiamo entrate molto maggiori rispetto a 100 clienti B2C.
Varun Sharma, co-fondatore di Laumière Gourmet Fruits
Per distinguere i due tipi di prodotti è necessaria una piattaforma di ecommerce come Shopify. Le aziende su Shopify possono esporre due vetrine online: una per il B2C e un'altra protetta da password per i clienti B2B, in modo tale da gestire le differenze di prezzo senza spendere soldi per due backend.

Come afferma Michael Martocci, fondatore di SwagUp, “questo può consentire alle aziende B2B di investire di più nelle vendite e nel marketing per acquisire nuovi clienti, rispetto a un'azienda B2C che ha valori di carrello che non giustificano tali investimenti”.
3. Maggiore numero di persone coinvolte nel processo decisionale
Ecco come suona un acquirente B2C quando è pronto ad acquistare: din dòn, din dòn, din dòn.
Ecco come suona un acquirente B2B: “OK, sono pronto a condividere questo con il mio manager, che lo presenterà al team di direzione senior, poi coinvolgerà i team finanzario e legale. Mi chiedo se dovremmo consultare anche il team marketing”.
Quando nel 2015 è stato pubblicato il libro “The Challenger Customer”, in media 5,4 stakeholder erano coinvolti nel processo d'acquisto B2B. Da allora quel numero è aumentato ed ora si attesta tra sei e dieci. Inoltre gli autori di questo libro fondamentale per i professionisti B2B hanno trovato una chiara correlazione tra la dimensione dei team d'acquisto e la probabilità che una vendita abbia successo.
Ecco forse il punto più importante da tenere a mente: i tuoi contenuti (la tua pagina "Chi siamo", le pagine dei prodotti, i PDF, i video dimostrativi, i pitch deck, i cataloghi e altro) verranno condivisi con almeno sei decisori all'interno dell'azienda.
Cosa significa questo per la tua operazione B2B? Prima di tutto, devi investire tanto nella creazione di un'esperienza utente ottimale, così come fanno i marchi B2C. Bisogna tenere presenti aspetti quali la creazione di contenuti facilmente condivisibili che mostrano come i clienti aziendali possono rivendere i tuoi prodotti e un supporto clienti post-acquisto: le aziende acquistano in modo molto diverso rispetto ai consumatori individuali.
Questa differenza fondamentale tra ecommerce B2B e B2C significa anche che devi assicurarti che quando qualcuno visita il tuo sito abbia motivo di fidarsi del tuo marchio e di credere che tu sia l’opzione migliore. Ecco perché è fondamentale ottimizzare la tua esperienza utente e comunicare chiaramente la storia del tuo marchio.
Spesso le transazioni ecommerce B2C hanno un processo d'acquisto a singolo passaggio che si traduce in un ciclo di vendita più breve. Per le transazioni B2B il processo d'acquisto è quasi sempre a più passaggi e prevede più comunicazione rispetto a un B2C. Questo si traduce in un ciclo di vendita complessivo più lungo.
Kevin Callahan, co-fondatore di Flatline Van Co.
4. Pressione per produrre ROI
I clienti individuali acquistano prodotti per se stessi. Ovviamente non vogliono sprecare denaro, ma è senz’altro meno problematico per un consumatore individuale effettuare un singolo acquisto. Con gli acquisti B2B, tuttavia, i clienti effettuano un ordine multi-unità che devono rivendere e su cui devono ottenere profitto. C'è molta più pressione per prendere la decisione giusta.
Come afferma Brian Folmer, fondatore di FirstLook, “i clienti B2C acquistano regolarmente prodotti di ogni tipo, testando costantemente le cose e, nel mio caso, acquistando d'impulso. Le emozioni sono più importanti di un’attenta riflessione. Come mi fa sentire questo marchio? Condivido i loro principi aziendali?”.
Tuttavia, Brian afferma che il processo decisionale che porta a un acquisto è diverso nell'ecommerce B2B: “I clienti B2B, invece, acquistano di solito con uno scopo in mente. Non ci sono molti acquisti del tipo ‘questo è divertente, lo compro’. Un'azienda che effettua un acquisto considera generalmente una delle due cose: questo ci farà guadagnare di più o ci aiuterà a risparmiare denaro? È un ragionamento po' più rudimentale rispetto a quello degli acquirenti B2C, anche se gli acquisti sono solitamente molto più costosi, motivo per cui si cerca di evitare di seguire l’istinto”.
Come avviene nel marketing B2C, devi dimostrare il valore del tuo prodotto. La principale differenza nell'ecommerce B2B è che occorre dimostrare il valore di rivendita del tuo inventario (elevati tassi di vendita, buoni margini di profitto o fedeltà al marchio) piuttosto che i benefici per il consumatore finale.
Le vendite B2C possono richiedere una certa prova sociale e abbastanza fiducia affinché un cliente effettui un acquisto iniziale, mentre i nostri clienti B2B potrebbero aver bisogno di vedere o provare i nostri prodotti e poi di informazioni più dettagliate sui prodotti, affinché i loro team di vendita possano venderli efficacemente.
Will Stewart, proprietario di Cedar Spring Recreation
5. Messaggistica dell'ecommerce
Restando in tema di marketing, un'altra differenza chiave tra ecommerce B2C e B2B è la messaggistica che devi utilizzare per attrarre e convincere i clienti.
Puoi prendere spunto da Maria Boustead, fondatrice di Po Campo, un'azienda di accessori per biciclette che vende sia a clienti B2B che B2C. Maria afferma che sulle due piattaforme, “le descrizioni dei prodotti sono leggermente diverse, poiché stiamo parlando a persone diverse. Ad esempio, nel B2B diciamo a chi è destinato il prodotto (cioè, pendolari e possessori di bici elettriche), in modo che possano scegliere i prodotti giusti per i loro clienti”.
I clienti B2B vogliono inoltre informazioni diverse rispetto ai clienti B2C. Brandon Chopp, digital manager di iHeartRaves, sostiene che “poiché gli acquirenti B2B cercano tipicamente prodotti più complessi, è importante fornire informazioni dettagliate sui prodotti sul tuo sito (specifiche, dimensioni, esempi di applicazione, manuale utente etc.). Più informazioni puoi fornire, meglio i compratori saranno equipaggiati per prendere una decisione d'acquisto”.
I commercianti al dettaglio B2B risolvono questo problema attraverso la messaggistica di marketing per l'ecommerce. Nello specifico potresti:
- Condividere casi studio di marchi che hanno acquistato i tuoi prodotti e li hanno rivenduti a un margine più alto
- Parlare di come, per alcuni rivenditori, i tuoi prodotti hanno il più alto tasso di vendita nel negozio
- Utilizzare i social media per mostrare i contenuti generati da clienti soddisfatti a cui altri acquirenti B2B hanno rivenduto
6. Opzioni di pagamento
Gli ecommerce B2B e B2C condividono un obiettivo comune: essere pagati per i prodotti venduti online. Ma il modo in cui i clienti preferiscono pagare per questi beni differisce in base al tipo di cliente.
I metodi di pagamento più diffusi tra i consumatori B2C sono:
- Portafogli digitali
- Carte di credito
- Carte di debito
Tuttavia, quando gli acquirenti B2B effettuano ordini online, il processo di checkout è fondamentalmente diverso rispetto al B2C. Le aziende spesso optano per metodi di pagamento B2B alternativi come il bonifico bancario e utilizzano un modello di acquisto “compra ora, paga dopo” (a 15, 30 o 60 giorni) per pagare l'inventario una volta che lo hanno venduto.
Shopify è una piattaforma di ecommerce B2B che ti consente di accettare metodi di pagamento B2B senza dover creare un nuovo negozio. Ottieni l'accesso a B2B Checkout, che consente ai clienti commerciali di visualizzare facilmente le informazioni specifiche dell'azienda (termini di pagamento, metodo di pagamento preferito e sconti all'ingrosso) ogni volta che effettuano un ordine.
7. Fidelizzazione e ordini ripetuti
L'ecommerce B2B ha il vantaggio della fidelizzazione dei clienti. A differenza dei clienti B2C, che non riforniscono gli articoli fino a quando non hanno utilizzato un prodotto (ammesso che lo abbiano apprezzato), gli acquirenti B2B hanno spesso bisogno di una fornitura costante di scorte da rivendere nei propri negozi.
Come dice Bernie Schott, proprietario e CEO di REECH, “i clienti REECH acquistano tipicamente un tappetino da yoga ogni uno o due anni al massimo, ma un centro yoga che fornisce tappetini REECH ne acquisterà 10 ogni due mesi”.
Capitalizza questo vantaggio con un team di vendita B2B che dia priorità all'eccellenza nel servizio clienti. Costruisci partnership e offri spunti in termini di marketing, tendenze in arrivo o anteprime di nuovi prodotti che stai per lanciare.
Per gli acquirenti che preferiscono un approccio self-service è consigliabile utilizzare una piattaforma ecommerce B2B che faciliti il riordino. Con Shopify Plus i clienti possono accedere a un profilo aziendale per visualizzare ordini precedenti, termini di pagamento e sconti all'ingrosso. Possono rifornire il proprio stock con pochi clic.
8. Marketing
Fare marketing per le aziende è fondamentalmente diverso dal fare marketing per i consumatori, sebbene entrambi avvengano online. Il marketing B2B si concentra sulla costruzione di relazioni a lungo termine e sulla dimostrazione del valore nel tempo. La scelta della piattaforma di ecommerce B2B può essere decisiva per la riuscita delle tue campagne di marketing. Ecco perché i brand che utilizzano B2B su Shopify registrano una frequenza di riordino fino al 50% maggiore rispetto ai metodi di vendita B2B alternativi.
Il marketing B2C si muove a un ritmo molto più veloce e su scala più ampia. Nel solo 2023 le campagne Shop hanno aiutato i brand ad acquisire oltre 1 milione di nuovi clienti, con il 50% dei brand che ha ricevuto il primo ordine entro 48 ore dalla creazione della campagna. Questo rapido tasso di conversione evidenzia la natura più immediata del marketing al consumo.
Ecco alcune differenze negli approcci di marketing:
- Investimento e ritorni: il marketing B2B comporta costi iniziali più elevati ma produce relazioni a lungo termine, mentre il B2C richiede investimenti iniziali inferiori con un rinnovo costante.
- Strategia dei contenuti: i contenuti B2B tendono a essere più tecnici e incentrati sulla soluzione, mentre i contenuti B2C enfatizzano lo stile di vita e i benefici emotivi.
- Ciclo di vendita: il B2B coinvolge più punti di contatto e stakeholder, mentre il B2C in genere ha un percorso di acquisto più breve e diretto.
L'ecommerce B2C e B2B hanno delle somiglianze?
Le differenze tra ecommerce B2B e B2C sono significative e portano i marketer e i proprietari ad abbracciare mentalità, filosofie e approcci strategici diversi. Eppure gli ecommerce B2B e B2C hanno anche delle somiglianze.
L'esperienza di acquisto sta diventando più simile
Circa il 87% degli acquirenti B2B cambierebbe fornitore o pagherebbe di più per un'esperienza di acquisto migliore, il che evidenzia quanto sia diventata importante l'esperienza digitale. Il B2B non riguarda più solo il prodotto o il prezzo, ma il soddisfacimento delle aspettative in termini di self-service e acquisto intuitivo.
Alcuni elementi chiave a cui prestano attenzione sia gli acquirenti B2B che B2C sono:
- Funzionalità self-service: la possibilità di effettuare gli ordini autonomamente online anziché passare attraverso i canali tradizionali.
- Ordinazione semplificata: strumenti rapidi per l'ordinazione all'ingrosso e funzionalità di riordino semplificate che rispecchiano le esperienze di pagamento dei consumatori.
- Esperienze personalizzate: prezzi personalizzati, cataloghi di prodotti e contenuti che si adattano alle specifiche esigenze del cliente.
- Coerenza omnicanale: un'esperienza del brand unificata in tutti i punti di contatto, sia che si acquisti per uso aziendale o personale.
- Interfacce moderne: design pulito e intuitivo che fa sembrare i complessi flussi di lavoro B2B semplici come lo shopping dei consumatori.
Proprio come il B2C si è spostato pesantemente verso il digitale negli ultimi dieci anni, il B2B sta seguendo la stessa traiettoria. Secondo la società di analisi di mercato Gartner, entro il 2025 l'80% di tutte le vendite B2B avverrà online. Ciò significa che i venditori B2B devono offrire esperienze raffinate ed efficienti che un tempo erano esclusive del B2C, perché questo è esattamente ciò che i loro acquirenti si aspettano.
La multicanalità conta
La stragrande maggioranza degli acquirenti B2C e B2B trascorre il proprio tempo su canali simili. Si affidano a YouTube per contenuti informativi e a social media come Twitter, LinkedIn e Facebook per il social l'engagement. Proprio come uno studente universitario potrebbe controllare Facebook per conoscere i propri compagni di classe, un dirigente di alto livello utilizza Facebook per condividere foto dei propri figli.
Il contesto d'uso può essere diverso, ma entrambe le categorie possono essere trovate nello stesso posto.
Secondo la società di analisi americana Forrester, il 59% degli acquirenti preferisce fare ricerche online invece di interagire con un venditore, perché i rappresentanti promuovono i loro programmi di vendita invece di risolvere il problema. È probabile che molti di questi acquirenti inizino con Google, ma proprio come i loro omologhi B2C le abitudini di navigazione e acquisto multicanale sono dominanti.
In altre parole: non presumere che, siccome il tuo pubblico è B2B, puoi ignorare Facebook o Instagram.I marchi B2B che utilizzano questi canali mentre tutti gli altri li ignorano saranno probabilmente quelli che capitalizzeranno su una diffusione più economica e una minore concorrenza.
Le persone sono persone
Uno dei più grandi miti riguardanti il raggiungimento di un pubblico B2B rispetto a uno B2C riguarda la persona che sta dall'altra parte della transazione. Per troppo tempo le aziende hanno dato per scontato che un acquirente B2B sia un tipo di persona completamente diverso rispetto a un acquirente B2C.
Che si tratti di studenti universitari o dirigenti aziendali, sono comunque esseri umani. E tutti gli esseri umani sono composti dagli stessi neuroni e sostanze chimiche che scatenano emozioni e spingono a comportarsi in un certo modo.
I marketer B2B hanno la possibilità di sfruttare la psicologia per entrare in contatto con il loro pubblico di riferimento. Comprendere il valore di evidenziare i vantaggi rispetto alle caratteristiche. Rendersi conto del ruolo che può avere la paura quando un acquirente sta decidendo tra due soluzioni simili.
Tendenze dell'ecommerce B2B e B2C
Che tu venda ad aziende, consumatori oppure a entrambi, ecco le tendenze da tenere d'occhio in ambito commerciale.
Sostituzione dei modelli omnicanale con il commercio unificato
Il commercio unificato significa che tutti i tuoi canali di vendita, le operazioni e i processi di back-end sono collegati a un unico punto. Puoi utilizzare questi dati per creare un'esperienza cliente coerente in tutti i punti di contatto, sia che tu venda all'ingrosso o B2C.
Molti rivenditori hanno sempre affrontato questo problema in modo errato. Hanno cercato di ottenere questo risultato mettendo insieme sistemi separati, ad esempio una piattaforma per i negozi fisici (POS) e un'altra per il negozio online (ecommerce), cercando poi di collegarli attraverso integrazioni e middleware.
Sempre più rivenditori si stanno indirizzando verso una vera unificazione, utilizzando piattaforme per il commercio come Shopify, dove tutto funziona su un'unica piattaforma con un'unica fonte per i dati dei prodotti, degli ordini e dei clienti.
L'impatto aziendale di questa tendenza è convincente:
- I sistemi POS/ecommerce unificati possono ridurre le esigenze di manutenzione tecnica fino al 60% eliminando il middleware.
- L'implementazione è più veloce del 20% rispetto ai sistemi tradizionali.
- Un dettagliante (Oak + Fort) ha dichiarato di aver risparmiato circa 180 ore a settimana in tutta l'organizzazione unificando i propri sistemi.
- Il commercio unificato determina un aumento medio del GMV dell'8,9%.
Sebbene molte aziende inizino a pensare al commercio unificato per risparmiare denaro o aumentare l'efficienza, scoprono che è anche meglio per l'esperienza del cliente. Quando tutti i sistemi sono veramente unificati, le aziende possono creare esperienze senza soluzione di continuità, sia che i clienti acquistino online, in negozio o attraverso i canali B2B.
La crescente importanza dei dati proprietari e della personalizzazione
Venticinque anni fa le aziende di ecommerce ottenevano dati sui clienti attraverso cookie di terze parti e strumenti di marketing vagamente collegati.
Quell'epoca sta finendo a causa delle normative e delle leggi sulla privacy. Un rapporto di Deloitte ha rilevato che il 61% delle aziende ad alta crescita si sta spostando verso i dati proprietari per le proprie strategie di personalizzazione. I dati proprietari sono le informazioni raccolte direttamente dai clienti o dagli acquirenti, ad esempio i dati sulle visite ai negozi e la cronologia degli acquisti.
I negozi ecommerce si stanno orientando verso vetrine veramente personalizzate basate su dati proprietari. Ciò comprende:
- Strategie di acquisizione lead più sofisticate
- Creazione di abitudini relative agli accessi dei clienti
- Funzionalità self-service per i clienti
- Suggerimenti di prodotti personalizzati
- Carrelli e preferenze salvati
- Sconti evidenziati o credito in negozio
Questa tendenza rappresenta un cambiamento nel modo in cui funziona il commercio online, passando dal monitoraggio dei clienti in forma anonima alla costruzione di relazioni esplicite con i clienti basate sul valore, in cui la personalizzazione sembra meno una sorveglianza e più un servizio.
Evoluzione delle strategie di acquisizione e fidelizzazione dei clienti
Anche il modo in cui i rivenditori spendono i loro budget per l’acquisizione di nuovi clienti e la fidelizzazione sta cambiando. Il metodo tradizionale era semplice: spendere soldi in pubblicità per trovare clienti e acquirenti aziendali. Oggi le aziende sono alla ricerca di clienti che offrano:
- Valore medio degli ordini (AOV) elevato
- Margine di profitto elevato
- Valore di vita del cliente (LTV) elevato
Sia i brand B2B che B2C si stanno diversificando e andando oltre la pubblicità, adottando nuovi approcci quali:
- Collaborazioni tra brand
- Partnership con influencer
- Cooperative di dati che consentono ai commercianti di condividere le proprie informazioni
- Programmi di referral dei clienti
- Retail partnerships
Inoltre, l'acquisizione non è più un'attività a sé stante: i brand considerano quest’ultima e la fidelizzazione dei clienti come attività profondamente interconnesse. Ad esempio:
- Personalizzazione dell'intero percorso del cliente dalla scoperta al post-vendita
- Creazione di esperienze speciali per i clienti in base a come hanno scoperto il brand
- Creazione di programmi di abbonamento self-service personalizzati in base ai canali di acquisizione
Maggiore accesso ai dati
Forse lo sviluppo più interessante è rappresentato dalle cooperative di dati come Shopify Collective. In passato i rivenditori più grandi erano avvantaggiati perché disponevano di più dati sui clienti con cui lavorare.
Stanno emergendo nuovi modelli in cui i commercianti indipendenti possono mettere in comune i propri dati, mantenendo al contempo private le informazioni sui singoli clienti, in modo tale da ottenere informazioni che eguagliano o superano i dati di cui dispongono i grandi negozi. Questi approcci collaborativi possono ridurre i costi di acquisizione dei clienti fino al 50%.
Offri ecommerce B2C e B2B tramite un unico back end
Le differenze tra l'ecommerce B2C e B2B sono evidenti. Dovrai personalizzare l'esperienza di acquisto in base alle caratteristiche comuni che ogni cliente condivide.
La buona notizia? Con B2B su Shopify puoi gestire due vetrine online dallo stesso back end, senza bisogno di cambiare strumento o di utilizzare software costosi. I nostri dati mostrano inoltre che i commercianti B2B registrano un aumento fino al 53% del valore lordo della merce (GMV) per acquirente entro il primo anno sulla piattaforma, mentre i profili dei clienti e i metafield aiutano i commercianti sia B2B che B2C a creare esperienze personalizzate che favoriscono la crescita delle vendite.
Hai bisogno di aiuto per distinguere tra clienti B2C e B2B? Shopify ha decenni di esperienza in questo ambito, oltre a una rete di Partner per aiutarti a svolgere entrambe le operazioni con successo.
B2B e B2C: domande frequenti
Qual è la differenza tra ecommerce B2B e B2C?
L'ecommerce B2B avviene tra aziende, ad esempio un produttore che vende componenti a una fabbrica. L'ecommerce B2C è quello in cui le aziende vendono direttamente agli acquirenti, come nel caso dell'acquisto di vestiti online. Questi due modelli hanno approcci diversi, poiché le transazioni B2B spesso comportano ordini più consistenti e trattative più lunghe, mentre il B2C si concentra su acquisti più rapidi e veloci.
Amazon è B2B o B2C?
Amazon opera sia come B2C attraverso il suo marketplace al dettaglio che come B2B attraverso Amazon Business, che serve acquirenti commerciali e istituzionali.
Shopify è B2B o B2C?
Shopify è un'azienda B2B in quanto non vende direttamente ai consumatori, bensì fornisce strumenti e servizi di ecommerce alle aziende che desiderano vendere online.